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06-08-2022
Alcune piante all'apparenza innocue possono creare problemi di avvelenamento in cani gatti con disturbi di vario tipo e di diversa intensità. A stilare una lista, sulla base delle chiamate ricevute, di quelle più comuni nelle case è Pet Poison Helpline (un servizio di emergenza operativo negli Usa), tra cui anche l'aloe, i gigli e il pothos.
È sempre opportuno sensibilizzare i proprietari di pet, perché non abbassino la guardia, e tengano presente che non sempre le piante sono inoffensive. Soprattutto nei periodi di assenza per trasferte estive. Tra le più pericolose, i gigli (specialmente Lilium ed Hemerocallis), causa di insufficienza renale acuta nei gatti. Sono tossici anche il polline o l'acqua del vaso. Pericolose sono pure le palme da sago (dell'Ordine Cycadacae), particolarmente tossici i loro semi. Contengono cicasina, che è il principale agente tossico attivo: nei cani provoca grave insufficienza epatica e disturbi neurologici. I segni clinici comprendono vomito, diarrea, letargia, inappetenza, accumulo anomalo di liquidi nell'addome, dolore addominale, ittero e feci nere. Pothos, giglio della pace e filodendro contengono cristalli di ossalato di calcio insolubili e sono tossici per i pets. Tuttavia, i disturbi si limitano solitamente a dolore alla bocca e disturbi gastrointestinali. Occasionalmente possono risultare irritanti per gli occhi. Disturbi gastrointestinali sono anche la conseguenza dell'ingerimento di azalea. Tuttavia, quantitativi maggiori della pianta possono dare pure anomalie della frequenza e del ritmo cardiaco e disturbi neurologici.
Anche l'aloe (ebbene sì in barba alle sue rinomate proprietà cicatrizzanti) può risultare tossica per cani e gatti. La sua linfa, infatti, può provocare diarrea e vomito intensi, di solito sono assenti segni più gravi.
Attenzione pure all'osta, pianta ornamentale che contiene saponina: essa può infatti provocare vomito, inappetenza e diarrea. Infine, tulipani e narcisi: l'ingestione dei loro bulbi, infatti, provoca nei pets variazioni della frequenza e del ritmo cardiaco, e della pressione sanguigna. Se vengono ingerite altre parti della pianta, i segni sono generalmente limitati a disturbi di stomaco.
Fonte: farmacista33.it
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